lunedì 18 luglio 2016

il paradosso sta' nello sperare che un golpe vada a buon fine per ripristinare una parvenza di democrazia in un paese che vive in un regime di dittatura.Ma vallo a spiegare alle capre funzionali che allenano le dita sulla tastiera.....

domenica 1 maggio 2016

Buon primo Maggio....




"Lo sai cosa succede quando ferisci le persone?" disse Ammu. "Quando le ferisci, cominciano a volerti meno bene. Ecco cosa fanno le parole sbagliate. Fanno sì che gli altri ti vogliano un po’ meno bene." (Arundhati Roy, Il Dio delle piccole cose)

giovedì 29 ottobre 2015

Un abbraccio infinito.
In questo piccolo quadrato vi è l'essenza della vita. Un marito, una moglie, un padre, una madre, un figlio ed una figlia. Semplicemente una famiglia. Legati per la vita, adesso salvi per l'eternità.  
F.Malavolta
Non lasciare che la giornata termini senza essere cresciuti un pò, senza aver sorriso molto, senza avere alimentato i propri sogni. Non fatevi vincere dallo scoraggiamento. Non permettete a nessuno di togliervi il diritto di esprimervi - che è quasi un dovere. Non desistete dal desiderio di rendere la vostra vita straordinaria.
-Walt Whitman-

domenica 18 ottobre 2015



E lui mi aspetterà nell’ipertempo,
sorridente e puntuale, con saluti
e storie che alle poverette orecchie
dell’arrivata parranno incredibili.
Ma riconoscerà, lui, ciò che gli dico?
In poche note o versi qui raccolgo
i messaggi essenziali. Un altro raggio,
aria diversa glieli tradurrà.
Maria Luisa Spaziani
Siria. La battaglia di Idlib è iniziata
Valentin Vasilescu, Ziaruldegarda – Reseau International 17 ottobre 2015
Ad ovest del Governatorato di Aleppo e a nord del governatorato di Hama si estende un dispositivo compatto di molti gruppi ribelli islamici: ELS, Jaysh al-Fatah, Jabhat al-Nusra (ramo siriano di al-Qaida), SIIL, ecc… L’esercito siriano ha deciso prima di isolare la città di Aleppo ed avviare la pulizia della zona di Hama e Idlib per impedire qualsiasi attacco dei ribelli contro la provincia di Lataqia a occidente, dove si trova la base aerea russa. Pertanto, nell’area compresa tra Hama e Idlib, ma soprattutto la città di Idlib e dintorni, molto probabilmente si svolgerà la battaglia più feroce del teatro delle operazioni militari in Siria. Si segnala che nei primi mesi del 2014, l’esercito siriano era quasi riuscito a prendere il controllo della via Damasco-Aleppo. L’emergere dello Stato islamico e l’offensiva di tale gruppo nella Siria orientale e settentrionale costrinse l’esercito siriano a trasferire grandi forze nel centro del Paese per fermare l’avanzata del gruppo terroristico. Avendo incontrato la resistenza dell’esercito siriano, lo SIIL, che aveva migliaia di Pickup Toyota armati di mitragliatrici, si spostò nell’Iraq occidentale e settentrionale.
Jabhat al-Nusra, ramo siriano di al-Qaida, ha schierato altre forze per rafforzare la propria linea difensiva a nord del Governatorato di Hama. Dopo la visita del capo della CIA, John Brennan, in Arabia Saudita la scorsa settimana, i sauditi hanno inviato in Siria almeno 500 missili anticarro statunitensi BGM-71 TOW e munizioni. Nel nord del Governatorato di Hama, gruppi ribelli hanno creato decine di capisaldi su un fronte di 30 km lungo l’asse nord-sud. Tali punti di resistenza sono collocati in edifici o alture e sono dotati di artiglieria e missili anticarro BGM-71 TOW. In queste circostanze, 2 battaglioni dell’85.ma Brigata meccanizzata siriana, dotata dei sistemi russi Shtora-1 (che disturbano i missili anticarro a guida agli infrarossi o laser), cominciavano a circondare Rastan, a sud di Hama. Altre unità della 10.ma Divisione corazzata dell’Esercito siriano hanno preso il controllo delle alture a nord di Hama, recuperando tre posizioni (Ahaya, Mughayr e Marqabat). Gli aerei Su-25SM e gli elicotteri Mi-24 russi hanno sparato per un paio di giorni attaccando i capisaldi dei ribelli islamici, pochi chilometri ad ovest di Qan Shayqun. Attualmente la 76.ma Brigata corazzata siriana concentra le forze nel nord del Governatorato di Hama, per conquistare la città di Qan Shayqun, sul versante delle colline di Suqayq. La città di Qan Shayqun, che si trova nel meridione del Governatorato di Idlib, è un punto strategico sulla via Damasco-Aleppo (M-5). L’esercito siriano, che si era ritirato nella primavera 2014, ora cerca di riconquistarla. L’esercito siriano ha massicciamente utilizzato lanciarazzi distruggendo blindati e autoveicoli armati dei ribelli. Solo ora l’esercito siriano impegna le forze in combattimento, avendo finora dispiegato le forze e testato i ribelli islamici. L’obiettivo è impegnarsi in combattimenti brevi, scoprendo i punti deboli dei ribelli e creare una profonda breccia nel loro sistema. Nel frattempo, l’esercito siriano può attendere che i bombardamenti dell’aeronautica russa sui capisaldi dei ribelli islamici facciano effetto.
hama-idlib-map
7000 al-Haydarayin, Fatimidi, Pasdaran ed Hezbollah pronti per la battaglia di Idlib
La Russia aumenterà gli attacchi aerei in Siria da questa settimana
Elijah J. Magnier, al-Rai, 12 ottobre 2015
terrorist-islamic-mapSecondo al-Rai, un alto funzionario del centro operativo congiunto a Baghdad di Russia, Siria, Iraq, Iran e Hezbollah (4 + 1), “il comando dell’operazione aerea russa in Siria ha espresso la necessità di aumentare le sortite giornaliere da 60 a 200/300 per coprire i tre fronti di Lataqia, Idlib e Aleppo. Questo è il minimo indispensabile per dare efficacia alle forze dell’offensiva pronte ad intervenire per riprendersi altri obiettivi strategici. La prima ondata di attacchi, cominciata una settimana fa, in termini militari è una ricognizione per testare prontezza, reazione e strategia di difesa effettive del nemico. Il comando congiunto ha deciso di compiere le sortite su specifici obiettivi militari dei terroristi. Tuttavia, il numero di sortite non basta a preparare il terreno operativo militare e assegnare nell’area d’interesse sufficiente potenza di fuoco. I due aeroporti utilizzati dalle forze aeree russe, Humaymim e Lataqia, non possono permettere più di 60 missioni. L’operazione in corso ha bisogno di almeno 100, 200 e più sortite al giorno per raggiungere gli obiettivi desiderati. Il teatro delle operazioni militari dalla provincia di Lataqia a Jisr al-Shughur ai sobborghi di Aleppo è vasto circa 20000 chilometri quadrati. Pertanto, vi è la necessità di utilizzare un terzo aeroporto che stiamo preparando e organizzando per il prossimo mese. Per dare un quadro preciso, Israele effettuò 300-400 sortite al giorno sulla zona d’influenza di Hezbollah, nella guerra del luglio 2006 in Libano, che non superava i 3000 chilometri quadrati. Pertanto, si può immaginare l’effettiva necessità di aumentare il numero degli attacchi aerei su obiettivi terroristici e sostenere l’avanzata delle truppe di terra. Ci sono nuove forze pronte a sostenere le truppe siriane e che includono circa 7000 combattenti comprendenti: forze al-Haydarayin irachene (2000 combattenti), forze fatimide afghane (2000 combattenti), Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (2000 combattenti) ed Hezbollah (1000 combattenti). Questi non sono ancora entrati nella battaglia per Idlib, in attesa che l’Aeronautica russa aumenti le sortite. Finora possiamo dire che il Jaysh al-Fatah, che include al-Qaida (Jabhat al-Nusra) non è stata influenzata, come speravamo, dalla prima ondata di attacchi. Costoro riceveranno armi più letali da Stati Uniti e loro alleati. Pertanto, siamo d’accordo con Mosca che l’Aeronautica russa intensifichi sortite e attacchi nei prossimi giorni”. Sull’attacco dalla provincia di Lataqia, la fonte affermava: “Questo fronte è uno dei più sensibilità e pericolosi. C’è la possibilità che Turchia ed alleati regionali supportino al-Qaida e suoi alleati sul campo attaccando l’area ed avanzando su Lataqia, costituendo un pericolo diretto per le basi aeree russe. Pertanto, si è deciso di ripulire l’area. La Russia non fa distinzione tra jihadisti estremisti e jihadisti moderati. Sono tutti obiettivi. La collaborazione tra Esercito libero siriano, Esercito della conquista (Jaysh al-Fatah), Jaysh al-Islam, Jaysh al-Mujahidin wal-Ansar e al-Qaida (Jabhat al-Nusra) afferma che sono tutti nella stessa trincea e partner nel spartirsi le armi ricevute da Stati Uniti e Paesi della regione. Sembra che gli Stati Uniti non abbiano imparato nulla dalla guerra in Afghanistan sostenendo Usama bin Ladin e oggi al-Qaida in Siria”.
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Generale di Brigata Qasim Sulaymani, comandante dei consiglieri militari iraniani in Siria.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Uno dei borghi più belli d'Italia: Castelsardo Emoticon smile

Foto di Piro23
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